“Non scoraggiarti per un rifiuto o un fallimento nella scienza. Il rifiuto è costanza, è la routine, normalità…Abbraccia l’essere scomodo.”
Sono parole di Francesca Dominici, una statista italiana, che dalle aule prima dell’Università La Sapienza e poi di Padova, ora si trova tra quelle di Harvard. Qui è coordinatrice della Harvard Data Science Initiative, in cui si studiano gli effetti della data-driven policy e dei big data sulla società.
A primo impatto potrebbero sembrare parole poco rassicuranti, ma leggendole con attenzione nascondono un importante significato. La scienza è sicuramente una di quelle discipline che richiede anni – che spesso diventano decenni – per arrivare ad ottenere un risultato che possa essere condiviso globalmente. Vengono teorizzate diverse ipotesi, fatti migliaia di studi, spesso anche a livello pratico e non solo teorico. In molte occasioni, queste teorie nascono dal nulla o da una piccolissima certezza e vengono poi costruite e confermate da tutte le menti che ci lavorano.
Personalmente, nel mio piccolo di studentessa ancora alle prime armi con il mondo della scienza, vorrei sottolineare come i fallimenti “fanno parte del gioco”. Ma questi non devono spaventarci: molto spesso è da un errore o da un dubbio che nasce la curiosità di studiare un certo fenomeno, con l’obiettivo di trovare una soluzione e una spiegazione ad esso. Ed è proprio questo che alla fine in una scoperta diventa routine e normalità; le difficoltà sono solo temporanee, le soddisfazioni e i successi poi rimangono permanenti.
Francesca Dominici è uno di molti altri esempi in cui il duro lavoro e la perseveranza hanno portato a notevoli risultati dopo diversi anni di ricerca. In particolare, Francesca da oltre vent’anni sta studiando l’inquinamento ambientale e le polveri sottili: attraverso la matematica, la scienziata è riuscita a rendere evidenti i danni che il cambiamento climatico, l’inquinamento atmosferico e quello acustico causano sulla salute della popolazione. Grazie ai suoi risultati, sono state riviste le politiche sanitarie americane: tra le diverse azioni messe in atto, è stato deciso di ridurre la percentuale di polveri ultrasottili, in modo da salvaguardare la salute dei propri cittadini.
Nella scienza, così come in altri ambiti, si deve avere pazienza: non tutti i risultati arrivano nell’immediato, ma il processo e la durata che richiedono sono ciò che rende tali discipline affascinanti. Se tutto finisse subito, chi ci lavora non avrebbe nemmeno il tempo di godersi il lavoro e la ricerca, che non sono altro che i mezzi con cui mostriamo nella pratica quanto abbiamo appreso e fatto nostro attraverso gli studi, per arrivare ad ottenere dei risultati unici.
Tutto ciò, nel suo insieme, fa della scienza un mondo che lascia spazio libero alla creatività e curiosità di chi decide di popolarlo e diventa carburante per tutte le idee che ne nascono, e che alla fine di un lungo e affascinante percorso riescono a prendere forma e affermarsi.
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