Karen K. Uhlenbeck è una matematica statunitense, nata a Cleveland, ed è considerata tra le persone fondatrici della moderna analisi geometrica. Si avvicinò al mondo scientifico grazie alla sua grande passione per la lettura, che l’ha accompagnata sin da piccola; nelle parole di Uhlenbeck:
“Leggevo molto, e leggevo tutto. Andavo in biblioteca e poi restavo sveglia tutta la notte a leggere. Leggevo sotto il banco a scuola, leggevo tutti i libri di scienze della biblioteca ed ero frustrata quando non c'era più niente da leggere.”.
Si iscrisse nella facoltà di fisica dell’università del Michigan, scoprendosi, tuttavia, più interessata alla matematica. Iniziò la laurea magistrale all’istituto Courant di Scienze Matematiche presso l’università di New York. Nel frattempo, sposò Olke C. Uhlenbeck, uno studente di biofisica ad Harvard. Dopo il matrimonio Karen decise di avvicinarsi al marito iscrivendosi alla Brandeis University, dove completò la laurea magistrale e un dottorato in matematica.
Al termine del suo percorso di formazione la Dott.ssa Uhlenbeck decise di rimanere nell’ambiente accademico per focalizzarsi sulla ricerca. La scelta non fu casuale: la ricerca le permise di lavorare per conto suo e di “lavorare in un settore in cui competere solo con me stessa e non dover affrontare gli aspetti negativi della competizione.”, come disse in seguito.
A spiccare tra tutti i riconoscimenti ottenuti durante la sua carriera c’è l’Abel prize, ricevuto nel 2019 per i suoi pionieristici risultati nei campi delle equazioni differenziali parziali, della gauge theory e dei sistemi integrabili, oltre al suo impatto fondamentale sull’analisi, geometria e matematica fisica. Uhlenbeck è stata la prima donna a ricevere questa onorificenza; in seguito alla vittoria la Dottoressa ha deciso di donare la metà del denaro ricevuto all’Institute for Advanced Study ed in particolare al Women and Mathematics (WAM) Program.
La Dott.ssa Uhlenbeck è ora riconosciuta come una delle matematiche più importanti del mondo, tuttavia per lei la strada del successo è stata spesso irta, dovendo superare molte difficoltà sia professionali che personali. All’inizio della sua carriera, infatti, non riuscì ad ottenere un lavoro né al MIT né a Berkeley, a causa delle politiche di questi atenei sulle assunzioni femminili e sull’anti nepotismo, impedendole di lavorare nella stessa università del marito.
Tuttavia questi iniziali ostacoli non la fermarono dall’ottenere una brillante carriera e ad ispirare molte ragazze in giro per il mondo.
A proposito del ruolo delle donne nelle matematica ha detto: "A partire dai miei giorni a Berkeley, la questione delle donne non è mai stata lontana dai miei pensieri. Ho vissuto ampie alternanze di sentimenti e opinioni sull'argomento. Rimango abbastanza insoddisfatta del numero di donne che fanno matematica e che occupano posizioni di comando. Questo è, a mio avviso, dovuto principalmente alla cultura della comunità matematica e alle forti pressioni sociali dall'esterno. Cambiare la cultura è un compito epocale in confronto agli altri piccoli traguardi.".
Attualmente vive nel New Jersey ed è sostenitrice di una maggiore diversità di genere nella matematica e nella scienza. Ha dichiarato di essere consapevole di essere un modello di ruolo, per le giovani matematiche in particolare, ma che "è difficile, perché quello che si deve fare è mostrare all* student* come possano essere imperfette e avere comunque successo. Tutti sanno che se le persone sono intelligenti, divertenti, belle o ben vestite avranno successo. Tuttavia, è anche possibile avere successo con tutte le proprie imperfezioni. Posso essere una straordinaria matematica ed essere famosa per questo, ma sono anche molto umana.".
Karen è l’esempio di una persona che non si è mai accontentata delle soluzioni ordinarie e non ha avuto paura di esplorare nuove strade sia nella matematica che nella sua vita. Descrivendo se stessa ha infatti detto: “Credo di annoiarmi con tutto ciò che capisco. La mia scusa è che sono troppo poco brava come espositrice per voler spendere tempo in questioni formali.”.
D'altra parte, per avere successo non abbiamo bisogno di essere persone speciali, tutti noi abbiamo alcune carenze e lati negativi ma dobbiamo abbracciare tutte le nostre particolarità cercando di migliorarci. Inoltre, dobbiamo vivere una vita basata sulle nostre peculiarità, non seguendo ciò che è di tendenza ma facendo ciò che è più adatto a noi, seguendo sempre le nostre passioni.
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